Francesca Contardi, Managing Director EasyHunters / Head Hunter / Human Resources / Talent Evaluation / Business Coach

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D: Grazie Francesca per averci concesso questa intervista: ci vuoi raccontare un po’ della tua straordinaria e ricca esperienza professionale, per “ispirare” i nostri lettori?

Professionalmente sono nata con il mondo del lavoro cosiddetto “moderno” quando in Italia sono arrivate le prime agenzie per il lavoro. Stavo completando il mio MBA, indirizzato verso il mondo industriale e della produzione, quando sono stata intercettata da Adecco Italia che stava aprendo la sua struttura italiana. Era stata da poco approvata la legge che introduceva il Lavoro interinale in Italia. Nessuno conosceva questo mercato e a molti sembrava una chimera. Lo ricordo come un periodo appassionante, formativo, pieno di contatti e conoscenze. L’ideale per una persona curiosa e dinamica come me.

Da lì sono volata da Roma a Milano per entrare nel Gruppo Michael Page, all’interno del quale ho cambiato ruolo e posizione, passando da consulente junior fino ad approdare a quello di Amministratore Delegato di Page Personnel Italia SpA. Questa è stata una sfida molto importante. Era una piccolissima società del gruppo, che faceva fatica a decollare, ma in meno di 10 anni siamo riusciti a trasformarla in uno dei leader del mercato della selezione Italiana.

Nel frattempo ho sempre fatto molta attività associativa sia come Vicepresidente di Assolavoro e oggi come Segretario Generale di Aiceo. Ritengo che il confronto con gli altri siamo un elemento prezioso di crescita continua. Quattro anni fa ho poi deciso di scaricare a terra tutta l’esperienza manageriale in un progetto imprenditoriale creando EasyHunters.

La mia vita ha sempre avuto questi elementi: saper cogliere le nuove opportunità, innovare e affrontare cambi di percorso.

 

D: Vuoi parlarci un po’ di EasyHunters e del suo modello innovativo di digital hiring? 

EasyHunters nasce come la prima società italiana di ricerca e selezione completamente digitale. 4 anni fa abbiamo deciso di non fare più colloqui di persona ma solo attraverso videochiamate. Riteniamo giusto ed equo abbattere le barriere fisiche e dare a tutte le persone la possibilità di fare un colloquio, senza costringere le persone a fare chilometri o a prendere giornate di permessi per un incontro conoscitivo.

4 anni fa sembrava avveniristico e poco adatto al mondo HR. Mi sono sentita dire spesso che il colloquio fisico non poteva assolutamente essere sostituito. Post Covid-19 però i fatti ci hanno dato ragione.

Oggi oltre alla selezione del personale offriamo – sempre in via digitale – assessment, analisi valoriali, analisi di clima e career coaching.

 

D: Da attenta conoscitrice del mondo del lavoro, ci puoi dare la tua vision su come sta cambiando e  come cambierà nei prossimi anni?

Il mondo del lavoro dovrà affrontare un grande cambiamento che è già alle nostre porte. Mai come in questo periodo ci troviamo di fronte a un enorme gap di competenze tra quelle richieste dal mercato e quelle che i candidati possono offrire. Ci sono tantissimi ruoli che non si riescono a coprire per mancanza di profili adatti. Questo è fondamentalmente dovuto al crescere vertiginoso di ruoli tecnici legati all’information technology e il numero ancora esiguo di diplomati e laureati in questi ambiti.

Nello stesso tempo ci ritroveremo a breve con un bacino molto ampio di professionalità da riqualificare (il cosiddetto Reskilling): persone che hanno magari anni di esperienza acquisita ma in ambiti obsoleti che se non vengono “aggiornati “e riqualificati finiranno ai margini del mercato del lavoro. E questo inevitabilmente colpirà le fasce anagraficamente più grandi.

Il cambiamento quindi dovrà avvenire su due direttrici: da una parte ci sono i giovani che devono essere indirizzati verso quelle materie che oggi il mercato del lavoro richiede maggiormente e dall’altra, invece, sarà necessario mettere in atto il Reskilling di tutte le professionalità destinate ad avere via via meno spazio.

 

D: Come sai YOURgroup si occupa di managerialità C-Level in forma fractional. E’ un modo per avvicinare le PMI familiari italiane al mondo della managerialità, di cui avrebbero molto bisogno. Che prospettive ha il modello di governance misto famiglia/manager nel nostro Paese?

Il modello di governance misto famiglia /manager è un modello importante, che può avere dei risvolti positivi per il mercato Italiano. Ricordiamoci che la maggior parte delle imprese italiane è di taglio familiare e di dimensioni medio piccole. Molte di queste società non riescono a svilupparsi e a crescere in modo adeguato, soprattutto a causa della mancanza di competenze, sebbene molte di esse abbiano dei business molto validi.

Con la forma fractional le aziende familiari riescono a portare a bordo dei professionisti altamente qualificati che possano contribuire alla crescita manageriale che spesso manca. Inoltre, con il sistema fractional, il peso economico per le aziende è assolutamente gestibile.