Lo sviluppo del digitale viaggia a stretto contatto con le tecnologie finalizzate a rendere l’agricoltura sempre più sostenibile, green e trasparente con i consumatori.

Anche l’agricoltura e, più in generale, il sistema dell’agroalimentare italiano si sta preparando al grande passo, così come in parte già fatto dall’industria: con l’integrazione tra le strategie tradizionali e le innovazioni dell’agricoltura 4.0.

La qualità della filiera agroalimentare è un’eccellenza del Made in Italy, per cui, guardando al futuro, il tema è innovare per consolidare questa leadership apprezzata e riconosciuta a livello globale.

Si parla di tracciabilità, di tecnologia blockchain, di raccolta di dati impiegati al servizio della filiera e coinvolge finora una segmento ancora di nicchia che tuttavia ha rilevanti opportunità di sviluppo.

Cosa intendiamo per 4.0 in agricoltura?

Facciamo riferimento al “precision farming”, ossia la gestione della variabilità in campo.
Il terreno agricolo non viene più considerato come un’entità omogenea, ma costituita da aree di suolo differenti.

Di fatto, è tutto l’insieme di strumenti e strategie che consentono all’azienda agricola di impiegare in maniera sinergica e interconnessa tecnologie avanzate con lo scopo di rendere più efficiente e sostenibile la produzione.

Il digitale viene in aiuto ed è una leva strategica per il settore agroalimentare italiano per affinare e migliorare la quantità di fertilizzante o il tipo di semina da utilizzare o ancora il calcolo preciso del fabbisogno idrico di una determinata coltura ed evitare sprechi.

Gli agricoltori sanno bene, ormai, che l’obiettivo non deve essere massimizzare le rese, ma il profitto.
Ricorrere a fertilizzanti in aree in cui si rivelerebbero poco performanti significa investire male le  proprie risorse oltre ad avere conseguenze sul piano dell’impatto ambientale.

Tecnologie sul campo

Poco margine d’errore, dunque, per poter realizzare una filiera corta capace di produrre alimenti di massima qualità e in maniera sostenibile dal punto di vista ambientale.

Per esempio l’impiego di immagini satellitari accompagnato da attrezzature tecnologicamente avanzate (smart) collegate a sensori in grado di raccogliere dati sul campo ne migliora la gestione anche in considerazione che ogni varietà coltivata risponde in maniera unica al contesto in cui si sviluppa.

Bisognerà tenere conto della tipologia di suolo, della specificità dei suoi nutrienti oltre a prestare attenzione a fattori come l’andamento climatico e la disponibilità di acqua.

Investimenti che necessariamente implicano assunzioni di responsabilità non solo imprenditoriale, ma anche da parte di chi sarà chiamato a coadiuvare gli agricoltori in questo passaggio epocale: consulenti preparati, in grado di focalizzare l’attenzione sulle reali esigenze delle imprese e con il compito di offrire una visione in prospettiva delle  attività che evolveranno da qui ai prossimi 30 anni.

Quali i vantaggi dell’agricoltura 4.0?


I ricercatori e gli esperti di settore non hanno dubbi nell’evidenziare come i vantaggi abbraccino il risparmio in termini economici e ambientali, ma anche una produzione di maggiore qualità.
Una qualità che risponde anche a benefici dal punto di vista della salute.
Si stima, infatti, che i prodotti inseriti in una filiera ad alto tasso tecnologico mantengano intatte le loro proprietà e risultino, quindi, più salutari. 

La sfida italiana

Una sfida che in Italia avrà come perno centrale il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), le cui risorse arriveranno dall’Europa con il Recovery fund.

L’architettura del PNRR si fonda su sei missioni in base alle Linee guida dell’Ue:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e sociale;
  • salute.

Per il settore agricolo, che fa parte integrante anche del processo di transizione ecologica dell’economia, le risorse disponibili ammontano a 50 miliardi di euro per i prossimi sette anni.
A queste si aggiungono oltre 3 miliardi per progetti dedicati al settore agricolo e agroalimentare e la gestione delle risorse irrigue.

La linea d’azione sull’agricoltura sostenibile prevede 2,5 miliardi.

In questo ambito i Partner YOURgroup possono dare supporto attivo ai progetti per il sistema agroalimentare, con programmi legati all’innovazione e sostenibilità.

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Sergio Casavecchia
Sergio CasavecchiaAssociate Partner yourCEO