Mi è sempre piaciuto disegnare; non ricordo esattamente ma ancora oggi quando lavoro su mappature di processo disegno le fabbriche con il tetto a falde e le ciminiere. Probabilmente anni fa aggiungevo grigie nuvolette di fumo, quelle emissioni che poi mi sono trovato a gestire, censire, dichiarare negli anni successivi di direzione di stabilimento. I disegni dei bambini sono manifestazione dell’immaginario collettivo; sarebbe bello che disegnassero fabbriche senza emissioni, che si approvvigionano di fonti di energia rinnovabile e i cui lavoratori sono sorridenti. 

Dobbiamo arrivarci presto, molto presto; sempre pensando alle nuvolette delle ciminiere l’industria manufatturiera produce poco meno di un quarto delle emissioni globali di greenhouse gas a cui si sommano quote considerevoli che vengono dai trasporti e dagli edifici: produciamo in ambienti riscaldati e trasportiamo merci e prodotti finiti.

L’industria ha quindi un ruolo ingombrante nel contenimento e nella riduzione delle emissioni di gas serra; se avete curiosità di sapere se e quanto le iniziative globali stanno funzionando nel contenere l’aumento della temperatura (correlato all’emissioni di greenhouse gas) vi consiglio di dare un’occhiata a questo sito ed ai suoi report; vi metto in guardia: contenuti per stomaci forti e, no, non siamo per niente entro la tabella di marcia per raggiungere gli obbiettivi prefissati

https://www.unep.org/interactive/emissions-gap-report/2019/

Ogni business ha delle attività operative: sono tra le attività primarie che permettono la generazione e la distribuzione di valore per la creazione di margine e profitto. Nel caso di attività di manifattura sono particolarmente evidenti e tangibili ma più in generale riguardano la trasformazione di beni servizi e informazioni che sono, come dicevamo, alla base di ogni business.

La fisica ci insegna che ogni trasformazione richiede l’utilizzo di energia e ogni processo ha una sua efficienza: ho degli input che utilizzano risorse e fonti di energia e produco degli output che sono in parte il semilavorato per lo step successivo, in parte scarti, emissioni e rifiuti.

Abbiamo già visto quanto pesano queste emissioni a livello globale e quanto siamo in ritardo sul loro contenimento: il tema della trasformazione e della sua efficienza dei paragrafi precedenti.

Oltre agli aspetti ambientali e di emissioni, visti fino ad ora, tra gli input di ogni passaggio di un processo operativo c’è il contributo delle persone: energia e forza lavoro, risorse intellettuali, impegno ecc. Se vi domandassi cosa ottengono queste risorse così strategiche e importanti come output di questo processo  la risposta ovvia probabilmente sarebbe uno stipendio a fine mese. A questo livello siamo al disegnino delle fabbrica con i comignoli e le nuvolette; sono imprescindibili tutte le considerazioni che nascono dagli obblighi legali per esempio in materia di sicurezza, di salute e salubrità dell’ambiente di lavoro ma possiamo fare qualche sforzo in più andando oltre; pensiamo per esempio ai temi recenti nati sull’onda del lavoro da remoto causato dal lockdown e dallo sviluppo dello smartworking a cui si aggiungono importanti temi attuali come la diversità di genere e l’inclusione.

Cito, per chiudere il cerchio sui tre pilastri della Corporate Sustainability, il tema economico. Non si può pensare ad un bilancio senza le voce del costo della produzione, dei materiali, delle risorse dirette e a come questi costi siano inevitabilmente legati alle scelte di gestione dei processi, delle persone, dell’efficienza e della produttività.

Abbiamo quindi le operations che sono un crocevia dei tre pilastri della sostenibilità e che fanno la parte del leone nella generazione di gas serra, nei costi aziendali, nella generazione di valore.

Cosa fare per renderle sostenibili?

Vediamo un approccio per passaggi successivi: 

Il punto zero è la consapevolezza: senza di questa tutti i passaggi successivi non sono possibili e se per caso, qualcuno in parte lo fosse, non sarebbero efficaci

Il primo punto è operativo: se considero le operations come una sequenza di attività in un processo ciascuna di queste attività, come abbiamo visto, avrà input/output ed una misura di efficienza. Migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi vanno a beneficio del processo e della riduzione delle attività che non generano valore. Faccio quello che ho sempre fatto cercando di farlo meglio.

Fin qui nulla di nuovo per chi lavora in ambito operations: è la logica del miglioramento continuo, è la sfida costante di migliorare le performance operative.

Proprio qui si apre però un primo tema importante: le metriche e gli obbiettivi tradizionali (per antonomasia QDSC, Quality, Delivery, Service, Costs) non sono più sufficienti ma vanno integrati con obbiettivi sostenibili specifici (riduzione di emissioni, delle ore di assenteismo, ore perse per infortunio, ecc ecc) che mi permetteranno di pesare e scegliere le attività di miglioramento continuo su un cruscotto più ampio di indicatori e criteri di  scelta.

Il miglioramento continuo in ottica estesa non è però sufficiente secondo i dati condivisi nella prima parte ma non è sufficiente neanche per il business: l’evoluzione è frutto di un percorso continuo e graduale ma anche di passaggi di discontinuità.

Il secondo punto è strategico in due possibili direzioni: 

  • Una revisione della strategia aziendale che integri CSR e la cui implementazione coinvolga su nuove direzioni l’ambito Operations
  • Un piano di sviluppo operativo che nascendo da obbiettivi prefissati integri i temi CSR ponendoli all’attenzione aziendale come opportunità di miglioramento e innovazione

In entrambi i casi l’attenzione va posta in prima battuta alle attività interne all’azienda e poi estesa: dalle attività interne alla catena di valore (supply chain, logistica e distribuzione), dai dipendenti alla comunità a tutti gli stakeholders soprattutto in ottica strategica. 

Se vuoi saperne di più approfondisci la Practice Sustainability qui https://www.yourgroup.it/practice/csr-sustainability/ e poi contattaci!

Riferimenti
Figura 1: da Our World in Data https://ourworldindata.org/emissions-by-sector
Figura 2: da EPA Sources of Green house emissions https://www.epa.gov/ghgemissions/sources-greenhouse-gas-emissions

Federico Uslenghi
Federico UslenghiAssociate Partner YourCEO