D: Grazie Elena per averci concesso questa intervista: ci vuoi raccontare un po’ della tua significativa e ricca esperienza professionale?
Grazie a te Andrea, è una storia lunga ma cercherò di riassumerla in poche tappe.
Classe 1961, spostata con due figli. Dopo una laurea in Economia presso l’Università di Firenze,ho dedicato i successivi 30 anni al servizio del turismo prima in Starhotels come Direttore Generale dove rimango per 11 anni per poi diventare Amministratore Delegato di UNA Hotels oggi prima compagnia alberghiera italiana – che lascio a dicembre 2016. Nel successivo triennio mi occupo di Valtur per conto del fondo Invenstindustrial di Andrea Bonomi fino alla liquidazione del marchio.
Sono stata Presidente di AICA (Associazione italiana Confindustria Alberghi) dal 2008 al 2012 e per due mandati, Presidente di AICEO (Associazione Italiana dei CEO) fino a marzo 2017. A Luglio 2019 sono stata stata nominata nuovamente Presidente per traghettare l’associazione a nuove elezioni.
Nel 2004 la Mela d’Oro – Premio Marisa Bellisario dedicato alle “Donne nell’Impresa del turismo e del tempo libero” e nel 2013 il Master AwardHonoris Causain Economia e Gestione del Turismo dall’Università Cà Foscari di Venezia.
Ricopro oggi la carica di Consigliere indipendente di Fideuram Intesa San Paolo Private banking Spa e la carica di consigliere indipendente in Allegrini Spa.
Da Novembre 2018 sono “Tuscany Business Advisor” cioè membro di un network di 7 Ambassadors nominati dalla Presidenza della Regione Toscana per favorire e attrarre gli investimenti in Toscana.
D: Alcuni anni fa hai fondato AICEO – Associazione Italiana CEO, per (cito dal sito) generare idee, soluzioni, innovazione e visioni sul futuro e individuare soluzioni concrete alle problematiche dei soci nel loro ruolo di CEO e più in generale del sistema Paese: ti va di parlarcene?
AICEO è nata ormai dieci anni fa ed io ho avuto il privilegio di guidarla dalla fondazione per due mandati ed adesso sono tornata per traghettare l’associazione alla nuova Presidenza e continuare a sostenerla attraverso il Comitato Esecutivo.
In questi anni molte cose sono cambiate ma AICEO è rimasta fedele ai valori originari in primis essere un ‘associazione di persone e non di aziende dove appunto i soci CEO partecipano con lo scopo di contaminare le loro idee e le loro esperienze con quelle dei colleghi spesso potendosi confrontare con scenari, settori e dimensioni molto diversi. Questa pluralità ha nel tempo costituito una ricchezza che ha fatto nascere anche interessanti collaborazioni professionali.
AICEO si è posta nel tempo l’obbiettivo ambizioso anche di essere un portatore di idee verso la società civile, verso gli stakeholder dell’economia e della politica: i primi anni ci hanno infatti visti impegnati in alcuni importantissimi eventi (Growth Summit) che per ben tre edizioni hanno visto partecipazioni di rilievo su temi importanti quali la next gen ed i talenti secondo un modello di comunicazione molto tipico dei primi anni dopo il 2010. Nel tempo la comunicazione si è evoluta; i grandi eventi hanno lasciato il posto negli ultimi due anni con la riflessioni più intime e peculiari dedicate a temi che di volta in volta sono stati individuati come di attualità con ospiti e testimonil ad hoc.
Il COVID che ha caratterizzato i mesi centrali del mia mia presidenza ponte ha modificato tutti gli scenari.
Dall’inizio della quarantena abbiamo sviluppato un programma di contatto con i nostri soci.
Nel primo incontro abbiamo focalizzato l’impatto con l’emergenza e gli stimoli che ne sono derivati in ottica prospettica aziendale, nel secondo la dimensione personale, nel terzo abbiamo mantenuto la tradizione dei momenti ludici che da sempre hanno caratterizzato la vita associativa, con la visita virtuale al Museo Poldi Pezzoli che ci ha consentito di evidenziare anche la necessità di sostenere la cultura in questo momento così difficile e valorizzare così l’impegno dei giovani, nel quarto abbiamo ascoltatola testimonianza del Dr. Zambelli Responsabile Hospice di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco che nel suo appassionato racconto ha saputo coniugare la cronaca dell’emergenza con alcuni importanti insegnamenti quali l’importanza delle competenze specifiche nella gestione della crisi, il training on the job, l’importanza della relazione umana nel team, tutti temi di attualità costante sul tavolo del CEO che specie in questi giorni misura la sua leadership di fronte alle sfide generate dalla pandemia. Da tutti questi incontri è nato un ebook che presto vedrà la luce per raccontare il “diaro della quarantena” di AICEO.
E proprio sui temi della leadership è stato interessante l’incontro organizzato con la HR Manager di Nespresso che ci ha raccontato tutto sulla leadership collaborativa, una formula che sembra avere punti di raccordo forte con l’attuale modello imposto dallo smart working.
La chiusura del programma di questa stagione COVID è stato l’incontro esclusivo con il Prof. Dallocchio, professore di finanza presso l’università Bocconi intervistato da Andrea Bignami capo redattore economia di SKYTG24 che ha consentito non solo di ascoltare una visione chiara e precisa dello scenario attuale in termini di previsioni di macroeconomia ma soprattutto ha permesso hai soci di interagire con le proprie domande e questo è una delle ricchezze di AICEO, cioè il dialogo e l’interazione come forma di arricchimento culturale.
La assoluta volontà di essere apolitici, di non entrare in dibattiti che potrebbero essere strumentalizzati è stato un must della nostra associazione che ha invece privilegiato la riflessione e lo scambio individuale con una generosa interazione interna.
D: Hai avuto ruoli importantissimi in aziende del settore turistico: come vedi le prospettive, soprattutto in questo momento di un settore così importante per il Paese?
La situazione è drammatica e non c’è molto da aggiungere anche se ovviamente ogni crisi deve dare l’opportunità di ripensare e rivedere i modelli. Il turismo ha avuto un’interessante attenzione nel piano Colao che poi purtroppo sembra essere finito nel dimenticatoio ma che mi auguro possa essere recuperato nell’ottica della pianificazione collegata ai fondi europei. Faccio un’unica citazione con riferimento al patrimonio alberghiero che necessita di un forte ammodernamento sia in termini soft che hard per migliorare la qualità e la competitività del prodotto italiano , per fare un salto di qualità in chiave industriale superando verticalismi di settore.
D: YOURgroup si è posta come obiettivo quello di portare managerialità di qualità nel settore delle nostre aziende familiari, tramite il modello del fractional executive: pensi che le PMI potrebbero trarre vantaggi dal confrontarsi con manager esperti e quali potrebbero essere gli ostacoli allo sviluppo di questa interazione?
Sono certa dei vantaggi che possono nascere da questo confronto e da questa interazione; gli imprenditori italiani alla guida di piccole e medie imprese hanno grande capacità creativa e professionale ma hanno bisogno di ampliare le loro conoscenze in termini culturali riguardo a molte tematiche dalla governace alla sostenibilità, dalla gestione delle risorse umane al controllo di gestione; in tutte queste aree un manager di esperienza può fare la differenza . Gli ostacoli più frequenti sono legati alla difficoltà di bucare il muro di diffidenza e conquistarsi la fiducia ( e ciò avviene a piccoli passi e non bisogna forzare mai la mano) nonché riuscire a parlare la stessa lingua che deve essere essenziale e pratica ed adattarsi giustamente ai contesti evitando di pensare di imporre le logiche di multinazionali o grandi aziende che sicuramente non sono mutuabili tout court.
La mia esperienza professionale personale in questo campo mi dice che è una strada di successo e mi piace dire che anche per noi manager c’è sempre da imparare e questo è per quanto mi riguarda molto stimolante.