Stefano Ronchi, Founder e CEO di Valore e Valore in sanità – Presidente di Iam Learning Network

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D: Grazie per avere accettato questa intervista. Quale percorso hai fatto e quali esperienze per raggiungere i tuoi straordinari risultati professionali?

Ci sono arrivato per caso e per passione: ho sempre fatto cose nella filosofia che mi piacesse farle. Non preoccupandomi ho iniziato come ingegnere gestionale facendo finanza aziendale. Uscito da Telecom nel 2003, mi son imbattuto nei fondi sanitari e le casse di previdenza. Serviva una consulenza di asset management e così ho cominciato questo percorso. Nel tempo ho deciso di percorrere una carriera indipendente, da imprenditore. Ho fatto in fretta a trovare controparti che sostenessero Valore, il mio progetto.

Oggi la svolta che vogliamo cogliere è creare, appunto “valore” nell’economia.
Mi piacerebbe costruire una realtà che possa cambiare il modo di fare economia. Nel mio piccolo, nella mia visione, riuscire a creare un soggetto che aiuti a fare business networking. Un approccio che, combinando le modalità tradizionali, basate su modelli direzionali più orientati al contatto diretto di relazione pura, e quelle digitali, dove il contenuto diviene lo strumento principe per sostenere una relazione

D: Secondo te quale differenza esiste tra le aziende che hanno affrontato il cambiamento e quelle che ancora restano ancorate al “leit motiv” “abbiamo sempre fatto così”?

Rispetto al passato, dopo il Covid, oggi interagiamo molto di più con supporti a distanza. Abbiamo abbracciato, e implicitamente velocizzato, il mondo digitale.
Tuttavia lavorare a distanza, in modo digitale, deve evolversi. In passato, in uno scenario di relazioni basate sul contatto di persona, molto era lasciato all’empatia.
Ora che operiamo su differenti livelli (quello digitale e quello fisico) dobbiamo comprendere che le relazioni digitali sono egualmente importanti ma non si possono improvvisare.
Per interagire a distanza si deve avere visione, mettere a terra le cose, attuazione e qualità sono parole chiave.
Oggi mi trovo a dialogare con amici, colleghi, clienti sull’utilità di fare viaggi per un singolo meeting. Prima del Covid giravo come una trottola, oggi, dopo quasi due anni di lockdown, sono molto più selettivo. Quando è veramente necessario ci si incontra di persona, altrimenti la soluzione digitale è egualmente valida. Ovviamente questo approccio duale nella mia comunità è discusso spesso. Vi sono coloro che ritengono che si sia tornati a prima del Covid, e sono più orientate al classico rapporto relazionale empatico. Vi sono coloro che hanno compreso il valore dell’esperienza Covid, in ambito business networking, e sono molto più orientati ai contenuti.
Questa nuova modalità di fare business, a mio giudizio, porterà una selezione di prodotti e servizi offerti e gestiti a distanza.

D: Il mondo degli asset management e dei fondi pensione sono due realtà sinergiche. A tuo avviso come si sta sviluppando questa collaborazione?

Valore da sempre mette insieme fondi welfare e asset management. Dopo il Covid oggi è chiaro come sia possibile costruire una società, un’istituzione che possa essere di riferimento nel business network nel mondo del welfare. Intendo tutto il mondo di casse previdenza, fondi pensione, fondi sanitari che devono investire per pagare prestazioni dove scritte. Il business networking, dal mondo welfare, deve espandere al mondo asset management. Quello che io sono arrivato a fare con Valore è una società che collega questi pilastri in modo virtuoso. Siamo una realtà piccola ma in forte crescita, e il Covid ci ha permesso di studiare nuove soluzioni digitali.

Noi puntiamo a combinare interazione tradizionale, eventi fisici e dibattiti, con eventi on line. In questo senso esiste l’associazione. Con “I am Learning Network (IAMLN)” usiamo la formazione come fattore per creare network. Un approccio digitale come quello di IAMLN è una soluzione operativa: una cosa è organizzare eventi, in belle località, con un approccio commerciale ma che basa la sua soluzione su un effetto empatico… mentre con IAMLN si passa a un servizio di formazione al mondo della finanza per quelle realtà come i fondi pensione che possono, in questo modo, comprendere il valore intrinseco nei servizi e prodotti finanziari dei asset management.

Perchè? Oggi come oggi le casse di previdenza devono investire su nuove opportunità che possono dare dei ritorni nel tempo sinergici: penso alla finanza, magari fintech, alle infrastrutture, agli immobili legati alle nuove soluzioni di e-commerce, penso alla logistica. Sopra ogni cosa il nuovo paradigm ESG che si sta affermando come uno standard a cui tutti i fondi pensione devono allinearsi ma, anche in questo caso, è importante avere una formazione. Il mondo ESG è ricco di molte opportunità ma non è esente da rischi, penso al greenwashing. Lato asset management io dialogo con le primarie realtà italiane e li aiuto a costruire dei formati comprensibili per i fondi sanitari. In questo modo due realtà potenzialmente sinergiche, come succede in Usa, ma che ancora han difficoltà a dialogare, possono creare un rapporto di fiducia non basato sull’empatia ma su fondamenta di informazione, conoscenza e reciproco rispetto basato sulla professionalità delle persone che si confrontano.

Ad oggi, con la riapertura agli eventi in persona, Valore ha quindi due linee di business.

  • Lato classico i nostri eventi di networking fisico, dove tutti i partecipanti hanno modo di costruire un rapporto basato sull’empatia, un elemento fondante della nostra cultura.
  • Lato digitale con IAMLN abbiamo sviluppato un modello che vede un comitato di 10 casse previdenza. Mentre con i soci aderenti (asset management) abbiamo un sistema di ingressi con quote annuali.

D: Covid e crisi associate: in che modo stanno modificando i paradigmi di lavoro e quali mutamenti diventeranno trend?

Il Covid porterà nuovi modelli di business come successo per precedenti eventi di crisi. Penso, per esempio, alla telemedicina. Una soluzione che, sempre più, si svilupperà. Il Covid ha dimostrato quanto le strutture sanitarie, se messe sotto stress, siano state obbligate a dare priorità, giustamente, ai pazienti con sindrome respiratoria acuta. Seguendo la logica di un’offerta digitale abbiamo creato un e-commerce b2b, un erogatore di servizi per casse. Abbiamo fatto un secondo round finanziamento con CDP, 500.000 euro. Ovviamente è importante comprendere cosa s’intenda per telemedicina: è una combinazione di prestazioni cliniche e nuova tecnologia e non può partire dallo scienziato ma dal medico. La percezione di telemedicina come video consulto è piuttosto limitato. È un percorso condiviso con il paziente, che deve essere strutturato in modo da essere sicuro.
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