Sergio Zocchi

Ceo October Italy

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D: Hai avuto una vita professionale ricchissima, con incarichi di grande prestigio, in campi anche diversi. Quali qualità ti hanno permesso di raggiungere questi importanti traguardi?

Interesse per la tecnologia e orientamento all’innovazione: questo connubio ha caratterizzato il mio percorso professionale e queste caratteristiche sono ancor più importanti nel periodo che stiamo vivendo. Anni di attività come imprenditore nel settore tecnologico e di Manager nel Venture Capital con Italian Angels for Growth e United Ventures si conciliano con il mio percorso di formazione in ingegneria prima e poi in finanza.
L’interesse per il settore fintech è emerso nel corso di questi anni e mi ha portato ad assumere il ruolo di CEO di October Italia nel 2016.

D: Il mondo del credito si è molto diversificato in questi anni. Come percepisci le prossime evoluzioni di quest’industria?

In Italia nell’ultimo periodo il digital lending ha segnato una significativa crescita. Secondo i dati forniti da ItaliaFintech, l’associazione attorno a cui si riuniscono gli operatori italiani del fintech, nel 2020 i canali alternativi di finanziamento hanno fornito circa un 1,8 miliardi di liquidità addizionale alle imprese con una crescita di quattro volte e mezzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel 2021 i finanziamenti erogati sono raddoppiati, sia in termini di volume che in numero di società servite, raggiungendo i 3,7 miliardi di euro con oltre 12.000 aziende finanziate.

Una crescita continua da parte di operatori che, grazie ai canali digitali e all’utilizzo dei dati, hanno dimostrato una capacità di reazione ancor più rapida rispetto agli operatori tradizionali.

La domanda del mercato per servizi più semplici, facilmente accessibili e trasparenti è stata un elemento favorevole alla crescita degli operatori del fintech e anche un incentivo al rafforzamento delle sinergie tra fintech e operatori tradizionali che puntano sull’innovazione e sulla tecnologia avvalendosi della tecnologia messa a disposizione dai player innovativi.

Un esempio è il nostro October Connect, con cui dallo scorso anno abbiamo reso disponibile anche a banche, istituzioni finanziarie, e in generale a soggetti terzi che vogliano accelerare la trasformazione digitale, il nostro know how e la nostra infrastruttura per migliorare l’esperienza di accesso al credito da parte delle imprese.

D: La discontinuità è un aspetto costante del contesto economico ed aziendale, in particolare le realtà Pmi. A tuo avviso come October può sostenere l’evoluzione d’imprese e imprenditori italiani?

October ha un ruolo fondamentale in qualità di aggregatore di tutti gli attori istituzionali e privati a sostegno delle PMI e dell’economia reale.

Per navigare bene in queste acque, però, la rotta deve essere tracciata dall’unione di due punti fondamentali:

  • la selettività, intesa come la necessità da parte degli operatori di mercato di identificare e di selezionare le imprese con una maggior capacità di ripresa o resilienza, sostenendole con una pluralità di strumenti;
  • l’allineamento degli interessi di tutti gli stakeholder, ossia di tutti i soggetti coinvolti quali l’impresa, i finanziatori e l’intero Paese.

Ritengo che questo sia il modo corretto per costruire un modello post pandemia e sostenere le imprese nella pianificazione della ripresa e nei progetti futuri, di investimento o di crescita.

D: Il mondo della managerialità frazionale è un fenomeno in forte crescita. A tuo avviso come questo settore può evolversi ulteriormente, in sinergia con il mondo del credito alle imprese? 

Anche alle piccole imprese è richiesta una maggior conoscenza degli strumenti del credito costituiti dai nuovi canali digitali della finanza alternativa.

In questo processo di maturazione della cultura finanziaria, l’affiancamento di professionalità esterne in grado di segnalare, consigliare e indirizzare le richieste verso canali più accessibili è indispensabile.

Inoltre, gli operatori finanziari e in particolare gli operatori fintech basano sempre più le proprie analisi su informazioni analitiche oggettive. Le imprese devono abituarsi alla massima trasparenza nella condivisione dei propri dati, aspetto che sarà sempre più necessario per accedere alle soluzioni di credito più idonee, semplici e rapide.

Un Fractional Executive può fare la differenza per una PMI.

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