Manuela Soffientini, Presidente e Amministratore Delegato Electrolux Appliances S.p.A.
Major and Small Appliances Cluster Italy and International Sales
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D: Hai avuto una vita professionale ricchissima, con incarichi di grande prestigio, in campi anche diversi. Quali qualità ti hanno permesso di raggiungere questi importanti traguardi?
Innanzitutto l’area d’interesse: Il management sin dalle origini è stato l’ambito professionale nel quale volevo crescere; inizialmente mi sono appassionata del marketing ed in particolare del marketing di beni di largo consumo. Le caratteristiche che mi hanno permesso di distinguermi sono state da un lato la capacità analitica. Non mi riferisco alla capacità di analisi fine a se stessa ovviamente , ma alla lettura dei numeri finalizzata a trovare soluzioni, orientare scelte, prendere decisioni. La passione dei numeri a supporto do razionali molto solidi per prendere decisioni e quindi influire positivamente e tempestivamente sull’andamento del business. Mi sono staccata dal Marketing una volta maturata un’esperienza significativa e sono crescita in ambito commerciale sino ad arrivare a posizioni manageriali con maggiore responsabilità.
Altra caratteristica che mi ha permesso di distinguermi è sicuramente la creatività, che non va intesa in senso artistico ma come la capacita di far si che le cose accadessero, trovando soluzioni a volte innovative a problemi e ostacoli che sembravano difficilmente superabili.
Quando parliamo di Soft Skills mi sento di identificare l’ aspirazione all’eccellenza. Sfide difficili, decisioni difficili ,in contrapposizione a scelte più conservative per accelerare risultati importanti, senza trascurare la gestione dei rischi. Tutto questo mi ha sempre portato ad avere un forte orientamento ai risultati e a ricercarli con molta resilienza senza fermarmi alla prima difficoltà, restando consistente e convinta con determinazione. Infine l’altra caratteristica distintiva è sempre stata la passione e la cura nell’esecuzione di ogni progetto nei minimi dettagli.
Queste Skills mi hanno permesso di giungere dove sono oggi.
Ho iniziato il mio percorso nel Marketing dei beni di largo consumo.
In seguito sono passata alle vendite e poi a posizioni di top management
Il mio primo incarico da general manager è arrivato quando ero in una multinazionale. Era il 2001, ero in maternità. Mi chiamò il capo delle HR Europa e mi offrì la possibilità di partecipare, in quanto top potential, alla selezione interna per la posizione di general manager di uno dei settori più importanti dell’azienda. Ovviamente ho accettato ed ho avuto la posizione.
Ero e sono stata per molti anni l’unico General manager donna in Europa della mia azienda. Nel processo di selezione mi hanno favorito le competenze professionali, la mia leadership, e la capacità di gestire relazioni e scegliere le persone giuste lavorando bene in team.
Ruoli importanti e impegnativi possono essere sostenuti solo continuando a lavorare sulle proprie aree di forza e dando il giusto valore ad un work-life balance sostenibile nel tempo
D: La gestione dell’energia (e potenziale risparmio) è un fattore vitale, specialmente con le nuove esigenze climatiche. In che modo questa commodity e la sua gestione si è evoluta nel tempo?
Parlando delle due aziende dove ho ricoperto un ruolo apicale, dove le tecnologie gestiscono l’energia, c’è sempre stata grande attenzione alla dimensione “consumo dell’energia”. In Philips, partendo dal sector lighting ho vissuto il momento in cui le lampadine a risparmio energetico cominciavano ad essere commercializzate con un plus: un aspetto estetico piacevole. Ho lasciato la divisione illuminazione quando s’iniziavano a sviluppare le prime soluzioni d’illuminazione basate sulla tecnologia led. In parallelo si cominciava, in seno al decisore politico, a discutere e normare il tema della gestione dell’elettricità in ambito domestico.
Quando parliamo di energia e pensiamo ad un televisore,il consumo energetico non è molto rilevante. Ma se ci spostiamo su un grande elettrodomestico come una lavatrice o un frigorifero il discorso cambia. Sono strumenti che hanno una domanda energetica intensa, rispetto alle Tv. Lavorando sul grande elettrodomestico la cultura del risparmio energetico è molto radicata. L’etichetta energetica è un argomento tutt’ora in continua evoluzione. Lato aziendale ci sono gruppi di ricerca e sviluppo che continuano a migliorare le tecnologie con performance soddisfacenti, con il minor consumo spreco e consumo.
Il focus è spesso principalmente sul consumo energetico, ma l’attenzione dovrebbe allargarsi più ingenerale al consumo di risorse. Se parliamo dello spreco dell’acqua, per esempio,gli elettrodomestici sono spesso dotati della funzionalità eco che non solo assicura il minor consumo di energia elettrica o gas, ma anche il minor utilizzo di acqua.
Non finisco mai di ripeterlo, la lavastoviglie non è molto penetrata nelle case italiane (ca 40% delle famiglie ha una lavastoviglie e spesso la utilizza solo a pieno carico) ma numerosi studi han dimostrato che se tutte le famiglie avessero la lavastoviglie vi sarebbe un risparmio idrico notevole. Se si confronta la prestazione di una lavastoviglie col lavaggio di stoviglie manuale, lo spreco d’acqua del metodo tradizionale è veramente importante.Una lavastoviglie lava un carico di piatti, in 4 ore con 10 litri di acqua.
Pensiamo anche al dryer, l’asciugatrice. Se asciughi gli indumenti all’aria aperta la stiratura potrebbe richiedere molto tempo e molta energia elettrica mentre se provi ad asciugare la biancheria nel dryer lo stiro è decisamente rapido con risultati soddisfacenti
D: Quale futuro vedi per l’industria degli elettrodomestici (penso alla domotica, algoritmi predittivi etc..)?
L’evoluzione della casa intelligente è un evento che si sta già verificando ma che riguarda più la gestione della casa. Gli elettrodomestici beneficiano della domotica: possono essere gestiti a distanza. Tuttavia lo scenario di una casa domotica completamente automatizzata è ancora distante. La lavatrice deve essere caricata da un umano, il pollo non entra nel forno da solo, idem per il pane nel tostapane. Gli elettrodomestici diventeranno sempre più in grado di aggiornarsi come funzionalità a e tecnologie come avviene già per gli smart tv, prodotti con software che si aggiornano da remoto. La diagnostica diventerà più sofisticata per cominciare con l’ assistenza e la soluzione dei problemi prima che il tecnico arrivi a casa. Oggi il tecnico che arriva al domicilio ha una vaga idea di cosa non funziona, nel migliore dei casi basata su una descrizione lacunosa del proprietario. Spesso deve rinviare ad una seconda visita la soluzione del problema per reperire pezzi di ricambio.
Attraverso la diagnostica e informazioni predittive sarà possibile usare l’elettrodomestico al suo meglio. L’assistenza predittiva sarà un ulteriore vantaggio. Oltre alla diagnostica in caso di incidente, la assistenza predittiva potrà informare in anticipo la necessità di cambiare una parte dell’apparecchiatura evitando disservizi da malfunzionamento.
Esiste poi il tema delle informazioni e gestione dei dati personali. Ad oggi un tema emerso con violenza dopo i numerosi casi di hacking di dati. Con gli attuali livelli di acquisizione dati da parte degli elettrodomestici non siamo ancora in un’area di rischio.
D: A tuo avviso il mondo della managerialità femminile come può crescere e portare i suoi ovvi benefici nell’economia?
Non ho una ricetta precisa, direi che i pre-requisiti della managerialità femminile sono gli stessi di quella maschile. Sono fondamentali le competenze da mettere in campo in modo professionale e continuamente attualizzate nel tempo. Se parliamo di leadership, le donne esprimono la leadership in modo differente ma in modo altrettanto efficace.
La situazione del Covid ha creato uno scenario favorevole per l’espressione della leadership femminile. Ai concetti “classici” che vi sono associati, quali autorevolezza, visione e standing si sono aggiunti, o meglio dire riscoperti, elementi quali la capacità di valorizzare le persone: ascoltandole e lavorando sul loro sviluppo.
La presenza femminile in posizioni manageriali è un obiettivo importante di tutte le grandi organizzazioni italiane ed europee.
Quando si parla di strumenti che abilitino il successo delle donne non si può prescindere dai temi più tradizionali come la gestione di maternità. A titolo personale non ho mai vissuto questo evento come penalizzante, anzi, tutto il contrario. Tuttavia, se parliamo in generale, la maternità può essere un passaggio delicato che può e deve essere gestito con sensibilità e attenzione. Penso che le agende ESG, sempre più rilevanti e non secondarie alle priorità di business ma soprattutto sotto l’osservazione di tutti gli stakeholders ,potranno essere un volano per sviluppare ulteriormente le dinamiche di managerialità femminile.
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