Luigi Riva

Presidente

Strategic Management Partners

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D: Hai dedicato la tua intera vita professionale al management consulting, sino a divenire oggi il presidente di Assoconsult. Che cosa ti ha guidato e ispirato in tutto questo percorso?

Appena finita l’università sono stato attratto dalla possibilità di mettersi in gioco da subito e di poter dare un contributo e vedere i risultati della propria attività.

Ciò che mi è piaciuto e mi piace è che la consulenza di management è un lavoro sempre nuovo che deve integrare diversi ambiti e competenze. Consente di conoscere realtà nuove.

Nel management consulting ogni giorno c’è una sfida da affrontare con un ambiente dinamico, giovane e professionalmente stimolante … non dimentichiamoci che la consulenza di management è la fucina per la classe di dirigente … moltissimo leader di aziende private o enti pubblici hanno iniziato nella consulenza.

D: A tuo avviso come l’industria del management consulting può evolvere supportando le Pmi italiane?

Lavorando insieme in un’ottica di partnership. Oggi qualsiasi progetto necessità competenze multidisciplinari che le PMI fanno fatica ad avere al proprio interno.

La consulenza può portare queste competenze ed aiutare a gestire i progetti di cambiamento.

La consulenza di management deve crescere investendo di più sulla formazione dei nostri consulenti: noi siamo una fabbrica di competenze.

Inoltre possiamo cambiare l’approccio commerciale alle PMI puntando sempre di più su modelli di remunerazione a “success fee”, che consentano di condividere rischi e opportunità tra società di consulenza e PMI. Noi siamo pronti.

D: La discontinuità è un aspetto costante del contesto economico ed aziendale. A tuo avviso, sia B2C che B2B, come si possono affrontare i momenti critici, data la tua amplia esperienza su scenari di crisi?

B2B e B2C sono ormai mercati molto omogenei tra loro, con continue contaminazioni tra i due mondi.

Sia B2B, che B2C, per affrontare i momenti critici devono basarsi su queste linee guida:

  • Avere un modello organizzativo flessibile e con responsabilità diffusa
  • Digitalizzare i processi interni e di relazione con il cliente
  • Innovare mediante un processo continuo e aperto ai contributi esterni all’azienda (open innovation)
  • Puntare alla sostenibilità sia ambientale che sociale

D: Pensando ai manager fractional, come ritieni che questa giovane industria possa apportare maggior valore alle Pmi e alla matura industria del management consulting? 

Il management consulting è oggi un’industria matura nel senso di forte rilevanza nel sistema paese come un settore che può dare un contributo alla crescita del sistema economico nel suo complesso

Non è invece un settore maturo se si pensa alla crescita. Il settore è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. La crescita nel 2022 è di circa il 10%, le stime di Assoconsult confermano lo stesso ordine di grandezza anche per il 2023. E’ quindi un settore in piena espansione e crescita, che accoglie più di 5.000 laureati ogni anno.

I fractional manager sono una delle novità più interessanti del settore, fornendo competenza ed esperienza alle PMI. Penso ci sia un grande futuro per i fractional.